Cos’è un near miss?
Negli ultimi anni, malgrado i vari interventi economici e di formazione destinati alle aziende per progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, il numero degli infortuni sul lavoro non sembra diminuire.
All’interno di questo scenario è stata individuata una nuova sfida da affrontare, che riguarda la gestione e la comunicazione di quegli eventi che non causano lesioni o malattie, ma potenzialmente potrebbero farlo, che vanno sotto il nome di “mancato infortunio” o “near miss” (fonte Uni Iso 45001:2018)
I near miss sono dunque quegli eventi potenzialmente dannosi, legati a situazioni con una caratteristica intrinseca di “pericolosità” che, per puro caso, non hanno provocato incidenti o danni a persone o a cose.
Un esempio pratico
Se un attrezzo è appoggiato in bilico su un ponteggio, privo di protezioni per la caduta, e precipita non causando danni agli altri lavoratori presenti, si verifica un mancato infortunio (near miss). Questo perché la caduta dell’attrezzo avrebbe potuto avere conseguenze dannose o addirittura letali. Invece, se l’attrezzo avesse accidentalmente colpito qualcuno si sarebbe verificato un infortunio più o meno grave.
In entrambi i casi, l’azione corretta da svolgere è quella di ricercare la causa di quanto accaduto e porsi alcune domande: perché l’oggetto è stato lasciato in bilico e incustodito? Cosa ha provocato la caduta? Perché i lavoratori si trovavano in quella posizione potenzialmente pericolosa?
L’emergere di un evento simile dovrebbe essere visto come un’opportunità di miglioramento e rivalutazione delle procedure di sicurezza, per correggere i comportamenti errati. Invece, l’evento è spesso interpretato come qualcosa da occultare, fino ad arrivare a meccanismi di deresponsabilizzazione che portano a colpevolizzare le figure gerarchicamente più basse. Oltre a queste dinamiche, un ulteriore ostacolo è dato dalla difficoltà di comunicare efficacemente l’accaduto, ma anche dell’utilizzo del feedback, che è la risposta da parte dell’organizzazione a seguito della segnalazione dell’incidente.
L’importanza della formazione delle figure coinvolte e la sua comunicazione
La norma Uni Iso 45001, che indica i requisiti e le linee guida per un sistema ottimale di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro, pone l’attenzione sulla comunicazione interna e sul compito che l’organizzazione aziendale ha nel portare i lavoratori a prendere coscienza delle proprie responsabilità nei confronti della propria salute e quella degli altri.
Le azioni di prevenzione dovrebbero rispondere a determinati requisiti, e comportamenti, atti alla corretta individuazione, comunicazione, registrazione e archiviazione degli incidenti, e guidare a un corretto funzionamento del sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro. Il datore di lavoro ha dunque, sia il compito che la responsabilità, di predisporre adeguate procedure, definendo ruoli, compiti, responsabilità e formazione sugli strumenti e sulle metodologie utilizzate.
L’efficacia di questo sistema di gestione è data dall’effettiva partecipazione di tutte le parti organizzative, dalla tempestività delle azioni che sono intraprese in risposta a un incidente, e da un corretto flusso comunicativo. Infine, l’implementazione della gestione può avvenire attraverso un percorso formativo destinato a tutti gli attori organizzativi, e si fonda su due pilastri normativi: l’art. 20 del D.lgs. 81/08, che assegna a tutti i lavoratori il compito di segnalare immediatamente qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, e il punto 5.1 della norma UNI ISO 45001, che definisce un elenco di Attività per l’esercizio della leadership.
Labor Chimica organizza settimanalmente corsi di formazione obbligatoria per la sicurezza dei lavoratori; per maggiori informazioni inviare una mail all’indirizzo email formazione@laborchimica.it