Campionamento ed analisi metalli pesanti in ambienti di lavoro

I metalli pesanti sono inquinanti che possono essere tossici e spesso cancerogeni per l’uomo e sono presenti in molti ambiti lavorativi. Nella letteratura scientifica e nella legislazione vigente vengono normalmente considerati metalli pesanti gli elementi: alluminio, arsenico, argento, bario, berillio, bismuto, cadmio, cobalto, cromo, ferro, manganese, mercurio, molibdeno, nichel, piombo, rame, stagno, selenio, tallio, vanadio e zinco. L’esposizione dei lavoratori ai metalli pesanti in Italia è regolamentata dal Decreto Legge 277del 1991, che stabilisce regole e procedure precise per la valutazione personale ed ambientale. L’adozione di misure di prevenzione ha lo scopo di evitare o ridurre la probabilità che si verifichi un evento che possa causare danni al lavoratore; il Datore di Lavoro, sulla base delle conoscenze disponibili, assicura che i lavoratori siano adeguatamente informati e formati in merito a tipologia di agenti cancerogeni e/o mutageni presenti nei cicli lavorativi, precauzioni da osservare per evitare o diminuire l’esposizione, modalità per prevenire il verificarsi di incidenti e misure da adottare per limitarne le conseguenze.

È quindi importante monitorare la qualità dell’aria nell’ambiente di lavoro attraverso campionamenti ambientali e/o personali in modo da tutelare la salute del lavoratore.