L’olio di oliva è ricco di grassi monoinsaturi (grassi buoni), in particolare di acido oleico. Grazie a questa sua composizione è uno dei condimenti migliori per la nostra salute.
L’olio di oliva non ha una data di scadenza, è comunque preferibile consumarlo entro i 18 mesi dall’imbottigliamento così da poterne assaporare al meglio il gusto. L’olio di oliva anche a distanza di 2 anni dalla sua estrazione può essere commestibile e non danneggia la salute, l’unica differenza è che non avrà più lo stesso sapore. Dai 3 anni in poi non è più consigliabile per uso alimentare. La conservazione dell’olio è quindi importante ed è necessario fare un’analisi per sapere se è stato conservato adeguatamente. Per evitare che l’olio si deteriori è necessario tenerlo lontano da fonti di calore, in ambienti freschi e in bottiglie dal colore scuro per proteggerlo dalla luce. Per valutare lo stato di conservazione del nostro olio occorre fare delle analisi chimiche, contemplate dal Regolamento (CEE) N. 2568/91, tra cui le principali sono:
- Acidità: è un parametro che indica la percentuale di acido oleico in un olio è il principale indicatore della qualità. Questo parametro può essere compromesso da olive danneggiate o conservate in modo non idoneo. In unextravergine di qualità i valori si attestano intorno allo 0,1-0,3%;
- Numero di perossidi: misura il grado di ossidazione primaria dell’olioed è un indice della degradazione e dell’invecchiamento del prodotto, nonché la sua tendenza a irrancidire. Questi valori sono influenzati da luce, temperature elevate e presenza di ossigeno nell’olio. Un alto livello di perossidi può indicare una scorretta conservazione dell’olio.
Volete sapere se il vostro olio è conservato correttamente? Contattateci per un’analisi dell’olio.


