La gravidanza e il mondo del lavoro: la normativa vigente

Oggi vogliamo affrontare un tema importantissimo nella nostra società e nel mondo del lavoro e cioè la tutela della salute e della sicurezza delle lavoratrici sia durante la gravidanza che nel periodo post parto.

 

Dal punto di vista etico e umano, per la donna la gravidanza rappresenta sicuramente un momento magico, inframmezzato da emozioni uniche ed indimenticabili; a volte , però, un test positivo di gravidanza può scatenare imprevedibili conseguenze sul posto di lavoro.

 

La legislazione italiana

La legislazione italiana, tramite il D. Lgs. 151/2001, Testo Unico a Tutela della Maternità e Paternità e il D. Lgs. 81/2008, Testo Unico della Salute e Sicurezza sul Lavoro, ha voluto tutelare il momento della gravidanza e quello immediatamente successivo da tutti i possibili rischi che possono derivare dal mondo del lavoro.

Vediamo quali sono e come funzionano gli strumenti che la normativa vigente offre alle neomamme lavoratrici dipendenti e, più in generale, ai neogenitori:

  • Sicurezza e salute della madre lavoratrice: il datore di lavoro ha l’obbligo di rispettare i divieti imposti alla madre lavoratrice che le permettono di continuare a svolgere la sua mansione senza mettere a rischio la salute propria e del suo bambino. Le tutele si applicano in caso di lavori pericolosi e di fatica, ma anche per orari di lavoro notturni. L’attuazione delle tutele avviene tramite la modifica delle mansioni ed eventuale spostamento. L’inosservanza di queste tutele da parte del datore è punibile con l’arresto fino a 6 mesi.
  • Congedo di maternità: il congedo di maternità è obbligatorio in quanto si tratta di un diritto indisponibile cioè a cui non si può rinunciare. In breve, anche se si sta benissimo e si potrebbe continuare a lavorare ininterrottamente fino al giorno del parto, per legge a un certo punto si è obbligate a stare a casa. Si tratta di un periodo, flessibile, di astensione obbligatoria dal lavoro per un totale di cinque mesi così distribuiti:
    • due mesi precedenti la data presunta del parto e i tre mesi dopo il parto
    • un mese precedente al parto e quattro mesi successivi, previo parere medico preventivo
    • cinque mesi successivi al parto (novità 2019)

 

 

lavoro gravidanza

Congedo maternità: novità della Legge di Bilancio 2019

La Legge di Bilancio 2019 ha aggiunto all’art. 16 il co. 1.1., che riconosce alle lavoratrici la facoltà di astenersi dal lavoro esclusivamente dopo l’evento del parto entro i cinque mesi successivi allo stesso, a condizione che il medico specialista del Servizio Sanitario Nazionale o con esso convenzionato e il medico competente ai fini della prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro, attestino che tale opzione non arrechi pregiudizio alla salute della gestante e del nascituro.

Al riguardo è importante che la documentazione sanitaria venga acquisita dalla lavoratrice nel corso del settimo mese di gravidanza. Le certificazioni mediche dovranno, pertanto, attestare esplicitamente l’assenza di pregiudizio alla salute:

  • fino alla data presunta del parto
  • fino all’evento del parto qualora dovesse avvenire in data successiva a quella presunta.

Dott.ssa Roberta Bruni

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